giovedì 24 maggio 2007

Ne ho viste cinque


Va bene, Berlusconi proprio non si poteva vedere, a circa un'ora dall'inizio della partita l'ho sentito usare ai microfoni del tg3 il "suo" milan in funzione politica, come se i successi dei rossoneri possano davvero testimoniare la sua grandezza politica o imprenditoriale. Questo mi ha fatto sgonfiare di tutto il già minimo entusiasmo che avevo nell'accingermi a guardare la partita. Stanca, spossata, dopo un'intera giornata in biblioteca e in dipartimento, non so esattamente perchè, ma non me ne fregava nulla. Mi capita spesso ultimamente nei confronti del calcio, una mancanza totale d'interesse, iniziata in effetti già con la fine dell'età puerile, che a volte viene ridestata o dall'arroganza intollerabile del mio fratellone juventino, o dall'agone degli scontri diretti importanti, o dalla bellezza del gioco in sè. Per questo, d'altronde, all'età di 10 anni, ho iniziato a tifare Milan: come si poteva non farlo? Una grande, straordinaria squadra formata da giocatori eccezionali e fornita di un gioco spettacolare; e poi lui, uno dei calciatori più forti degli ultimi vent'anni, Marco Van Basten, bello, umile, sfortunato: ricordo le sue lacrime il giorno del suo addio al calcio, mi sono intenerita e commossa. Così, due anni fa, mi sono messa a tifare la mia vecchia squadra durante la finale di Champions, perchè mi piaceva, mi esaltava, perchè mi ricordava di quando ero piccola e maschiaccia e ascoltavo le partite alla radio tra mio papà e lo Stefano. Due anni fa giocò benissimo, e si strameritava la Coppa... e invece il giorno dopo chiunque mi incontrasse dei miei amici maschi non perdeva l'occasione di sfottermi, invece di essere dispaiciuto per il calcio. Anzi, qualcuno parlava addirittura dell'esistenza di un Dio del calcio, per non parlare di chi mi ronzava nelle orecchie, sconosciuto, l'inno del Liverpool.
Va bene, ieri praticamente non ho tifato, la squadra non mi è piaciuta, ho esultato pochissimo, ma evidentemente questo famoso Dio del calcio doveva fare giustizia di una Coppa immeritata caduta nelle mani dei "Reds" due anni fa. E quindi, cari gufi che non sapete nemmeno cosa voglia dire giocare una finale di Champions League, quest'anno la canto io... AND YOU'LL NEVER WALK ALONE....
Dispiace solo che il piccolo Sheva non abbia potuto alzare una coppa che era sua di diritto
Aggiungo che preferisco mille volte vincere la Coppa dei Campioni che lo scudetto; mi piacciono le imprese epiche e gli scontri diretti, ma de gustibus...
A presto

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Se hai delle perplessità o ti stai stancando del calcio unisciti all'allegra comitiva di fan del rugby e del ciclismo. Basta far finta che non siano tutti dopati e il gioco è fatto

Anonimo ha detto...

eh bè, ma come ti ho detto (perchè sei fochi, no?) io il ciclismo lo seguivo molto quando c'era Pantani...ma molto prima che vincesse giro e tour, quando faceva il gregario di Chiappucci (bè, gregario forse è sbagliato come termine)... ora basta però con questa sportività da maschio, i prossimi giorni vado a fare un bel po' di shopping convulsivo e mi compro deei bei sandali col tacco, oh!

Anonimo ha detto...

compulsivo

e cmq vado a comprare il biglietto per G.Gil e Carlinhos Brown

Anonimo ha detto...

Giustizia divina?
Se esistesse una giustizia divina la sera della finale Milan-Juve a Manchester sarebbe caduto un meteorite sullo stadio...

Per la cronaca: anche i gufi sanno benissimo che significa giocare una finale di quella che era la Coppa Campioni... purtroppo.

Comunque vedi a essere vigliacchi? se ieri sera fossi venuta avresti potuto sfogare meglio il tuo livore antigufesco! :D

Anonimo ha detto...

porellino, povero minipampa che vede infrangersi i suoi sogni di campione d'europa...

hai ragione, dovevo venì, che tonta

Anonimo ha detto...

però mi sono divertita lo stesso, in fondo

Anonimo ha detto...

ah ah ah


i miei sogni di campioni d'europa?

Ben miseri sogni sarebbero...

Anonimo ha detto...

si, come la volpe e l'uva... poraccio

Anonimo ha detto...

dici? forse un po'... ma sai quando non nutri speranze è difficile illudersi. E io sulla champions non nutro mai speranze. La roma che arriva ai quarti, con la testa che c'ha, m'è parso già un piccolo miracolo.
Pur giocando uno dei migliori calci visti quest'anno in coppa.

La champions non basta, anzi, come dimostrate voi rossoneri, spesso non serve giocare bene.
Bisogna essere una grande squadra ancor prima di avere una grande squadra.

E la Roma è sempre la Rometta, fuori dal GRA...

Anonimo ha detto...

saggio ultrapamper. tenera patrizi. io a firenze m'arrostisco. ma avrò venti persone da comandare a bacchetta. ciò sarà abbastanza per gratificarmi.

Anonimo ha detto...

però è un po' triste non nutrire speranze...però è anche vero che chi s'accontenta gode. Da milanista sono talmente abituata a vincere la Coppa che boh...non riesco nemmeno più a gioirne...chissà che sarebbe successo se l'avesse vinta una Roma o un Inter...

Giovi! quello è il tuo ruolo naturale, quello di comandare a bacchetta qualcuno...non vorrei perdermi lo spettacolo. io invece in fondo in fondo faccio sempre tenerezza, lo so

Anonimo ha detto...

il problema non è accontentarsi, è essere consapevole. E magari lavorare per superare i propri limiti.

Poi vuoi mettere vincere qualcosa quando non vinci mai? vuol dire non solo che hai avuto fortuna, ma che ti sei sforzato il doppio, il triplo per raggiungere una cosa che solo potenzialmente poteva essere alla tua portata, ma che nei fatti era così lontana da te, dalla tua mancanza di disciplina e "testa" da essere costata molto, molto di più...

D'altronde, a memoria mia, non ho ricordo di qualcosa di facile che sia pure bello.

Anonimo ha detto...

va bene, è necessario lavorare per superare i limiti, ma anche credere nelle proprie capacità e non fissarsi sui limiti...

a volte pensare che le cose belle sono anche semplici e facili aiuta molto a raggiungerle, no? vabbè, ma in effetti questo non è il caso della Roma!!!

Personaggio Narrante ha detto...

ciccia, ho cambiato casa. Mo me trovate qui:

http://sinfoniadeitopi.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

bisogna capire se davvero si è interessati ad arrivare alla meta, a raggiungere un desiderio o solo a desiderare, desiderare, desiderare...

Anonimo ha detto...

eh bè, sagge parole

Anonimo ha detto...

ah beh, certo. Ma quello che realmente non si vuole non si stringe nemmeno, in definitiva.

Anonimo ha detto...

concordo pienamente

Anonimo ha detto...

ma chissà con chi concordo...e chissà chi era quello/a del desiderare all'infinito. me sa che me sò rotta degli anonimi

Anonimo ha detto...

D'altronde... ciò che deve accadere, accade. Che lo vogliamo o no.

Anonimo ha detto...

Ma se la volontà non basta, il destino lo si può anche fiutare qualche volta, e non contrapporsi ostinatamente a quello che ti offre. Perchè a volte capita proprio questo...e se non ci provi, se non ti metti in gioco allora non puoi nemmeno lamentarti della tua sventura...Fais ce que tu dois, advienne que pourrà.

Anonimo ha detto...

che 'mbuto cosmico, ora basta ci vuole un po' di leggerezza, basta

Anonimo ha detto...

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