martedì 27 febbraio 2007

Giri di parole

"Omar le disse che non sentiva la mancanza dell'angolo. Ormai era pieno di progetti ben più grandiosi. C'erano idee che poteva trasformare in denaro sonante. Lei rimase ad ascoltarlo sentendone già la mancanza. Lo sguardo di lui tendeva a vagare e Karen capì che lui non la vedeva proprio. Le fece una strana impressione sapere che sarebbe scomparsa per sempre dalla vista, dalla mente e dalla memoria, che c'era qualcuno a cui lei avrebbe pensato spesso mentre lui l'avrebbe dimenticata, la stava già dimenticando anche adesso, che gli stava piantata davanti. Ma quello era il peso della sua vita, quelli erano i giri di parole che lei non era mai riuscita a capire."

(Don DeLillo, Mao II)

lunedì 26 febbraio 2007

Più de'n'emozione




Grazie Meuri.
Questi cd sono uno dei più bei regali che mi abbiano mai fatto.
A risentire l'incredibile voce di Eddie Vedder dal vivo mi è tornata la pelle d'oca, esattamente come al concerto a Pistoia. Il più bel concerto della mia vita, credo. Supera quello dei Belle and Sebastian, e di Patti Smith.

ps. l'immagine è di Bologna, non di Pistoia, ma è spettacolare!

Manifesto\1

La Fondazione Turati non mi risponde, e l'università non mi ha ancora versato i soldi, uffa.
Sotto impulso della bellissima donna mancata che risponde al nome di Federico, dò inizio oggi con estrema pigrizia alla nuova rubrica che si ripromette di palesare alle persone che leggono questo blog frammenti significativi dei miei pensieri attraverso estratti di libri, canzoni, poesie, aforismi e quant'altro mi passi per la mente. L'avevo annunciata in uno stato di leggera ebbrezza durante la festa di sabato scorso e, siccome sono timida, quando bevo mi viene tutto più facile e solitamente mi escono le idee migliori. Sarei tentata di accantonarla, ma per questo non lo farò.

Innanzitutto premetto una cosa: io non sono dotata di una grande cultura. Sebbene tutti pensino il contrario, non è assolutamente così. La gente lo pensa forse perchè parlo un italiano più o meno privo di influenze dialettali, perchè pronuncio "casa" con la "s" dolce o per il mio modo di parlare, con espressioni forse troppo italiane, boh. Era così anche agli esami universitari, facevo un figurone per il mio modo di esprimermi, sembrava sempre che sapessi molte più cose di quelle che sapevo in realtà, per questo spesso mi davano le lodi. Questa cosa me la fece notare Tania, la mia compagna di studi: lei era quasi sempre più preparata di me, finiva il programma ed era precisissima, io studiavo forse con più intensità i singoli argomenti, ma non riuscivo mai a finire il programma. Epperò, io prendevo la famosa lode, e lei no. Ho provato spesso forti sensi di colpa, ma tant'è. Tutto questo per dire al mondo di non farsi eccessive aspettative su di me, che mi mettono ansia. Come quando arrivai a Barcellona e tutti gli amici di Giovanni si aspettavano grandi conversazioni con me, dato ciò che il mio amichetto gli aveva raccontato sul mio conto, e a me saliva un'ansia incredibile perchè dovevo confermare la mia fama. A un certo punto mi sa che decisi pure di evitarli per questo. Soprattutto Olivier, che si lamentava di non conoscere gente interessante, pensava che avrebbe trovato in me l'interlocutrice ideale. "Me dijo Giovanni que eres super-culta, verdad? tenemos que quedar..." Si, si...ma che palle, voglio essere bella e stupida, e stare zitta. E sorridere dolcemente di tanto in tanto e non fare nulla. Altro che discorsi sulle potenzialità della lingua spagnola... Tanto poi c'era la veneziana bionda e scema che piaceva a tutti, vero Piero?

Comunque tutto questo per dire che voglio essere libera di essere banale.

La prima puntata prevede una poesia di Costantinos Kavafis che si trovava sul retro del libro ( o dovrei dire "quarta di copertina"?) di poesie del V ginnasio. Era un libro un po' troppo poco formale per essere un testo adottato a un liceo classico, c'erano pochi autori e non seguiva la classica impostazione dei libri di poesia che pretendono di fornire una sinossi completa dei poeti più importanti dell'età contemporanea. Mi sembra che addirittura alcuni poeti basilari fossero stati omessi di proposito. Ma c'era grandissimo spazio per Majakovskij, Neruda, Garcia Lorca, Apollinaire, e io mi ero appassionata molto. Alla fine del libro c'era persino una sezione dedicata alle poesie in musica dei canatautori italiani: Vedi Cara di Guccini, Mi sono innamorato di te di Tenco, Amore che vieni amore che vai di De Andrè.
Ecco, questa poesia di Kavafis mi è ritornata alla mente diverse volte nella mia vita, e l'ho riscritta nelle pagine dei miei diari più di una volta, per dare forza a certi miei pensieri.
Voglio pensare che fosse lì per un motivo preciso, è così seducente l'idea del destino...

E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole e in un viavai frenetico

Non sciuparla portandola in giro
in balia del quotidiano
gioco balordo

degli incontri e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.


ps. certo che i discorsi inutili sono davvero il mio forte, la prossima puntata non la introdurrò, promesso.

venerdì 23 febbraio 2007

La soluzione c'è

Aboliamo il Senato.

Questo bicameralismo perfetto non serve a niente, c'è scritto su tutti i libri di Diritto Costituzionale...

giovedì 22 febbraio 2007

Orgoglio e pregiudizio

Il governo è caduto. Come si addice a una vera signorina in età di matrimonio, darò vita al mio primo post chilometrico sulla politica italiana, che non pretenderà di aggiungere nulla, ma mi darà il piacere egoistico di scrivere qualcosa per sfogarmi.

Dopo aver visto 10 minuti di Porta a Porta ieri sera, con Vespa gongolante accanto ai suoi "gioiellini" Fini-Tremonti-Maroni, ho avuto la sensazione di essere tornata al 2001. Poi ho ragionato e ho pensato che nemmeno il centrodestra avrebbe mai potuto approvare un bel niente al Senato, visti i suoi 136 voti espressi ieri, che nemmeno sommando i voti di astensione dell'Udc e dei senatori a vita arriverebbe a quota 160 (la maggioranza necessaria di ieri). Ho pensato che dovevo stare calma e non guardare più Vespa, non cadere nella sua trappola velenosa.
Ho girato su Mentana. gli ospiti erano tutti del centro-sinistra, Vladimir Luxuria, Salvi, Cento, Capezzone e poi, il direttore del Manifesto, Gabriele Polo. Quello che ho percepito senza troppa attenzione, perchè ero stanca e stavo facendo altro, è stato ancor più deprimente: hanno iniziato a litigare fra di loro, Capezzone ce l'aveva su con la politica di tasse scellerate che andava contro la sua visione liberista dell'economia, Polo ce l'aveva su con la legge Biagi che Capezzone difendeva, Luxuria difendeva Bertinotti sulla faccenda "se-non-fossi-Presidente-della-Camera-manifesterei-a-vicenza", sollevando l'ira funesta di Capezzone che non si capisce bene che ci sta a fare assieme a tutti questi compagni...

Basta. Basta. Come dice Ezio Mauro non si può andare avanti con questa "fiducia vuota", quindi ho apprezzato, in fondo, il comportamento di Napolitano che ha avviato subito le consultazioni. Ora ci vuole davvero un programma "blindato", che possa anche estromettere questi senatori irresponsabili che avevano l'opportunità di contare davvero qualcosa nella loro vita, ma per manie di protagonismo (perchè ditemi a cosa possa mai servire fondare un gruppo chiamato "Officine Comuniste" se non a sentirsi il leader di Qualcosa, qualsiasi cosa) hanno deciso di dare una bella lezione all'orgoglio dalemiano. Ho letto che questo Rossi parla di un complotto, dice che D'Alema era d'accordo con qualcuno per creare un ribaltone, per spostare al centro la maggioranza parlamentare, altrimenti non avrebbe mai affermato con fermezza di far dipendere le sorti del Governo dal voto sulla politica estera. Il quoziente intellettivo di quest'individuo è chiaramente sotto la soglia minima che consente alla scimmia di divenire Homo Sapiens.
1. anche se D'Alema non avesse detto niente, Prodi avrebbe comunque dovuto rassegnare le dimissioni. Stiamo parlando di politica estera, non di gastronomia.
2. se anche per assurdo fosse cosi, sei un coglione al cubo, permetti che davvero il governo estrometta la tua componente politica in favore del Grande Zentro? io non lo so, davvero... ma c'ha colpa chi li candida...

Sempre per parlare di questi "massimalisti", oggi ho comprato due giornali, La Repubblica e Il Manifesto.
Il Manifesto e il suo direttore mi hanno sempre affascinato. Hanno quel qualcosa di romanticamente ingenuo che suscita da sempre la mia ammirazione. Ma solo di fascinazione, credo, si tratti.
Trovo davvero irresponsabile da parte di Polo ignorare nel suo editoriale il peso del voto di astensione dei suoi "compari", dando tutta la colpa del "brutto pasticcio" ai tre senatori a vita, che tengono in ostaggio il governo "per conto di Stati Uniti, Vaticano, Confindustria".
Ma chi gliel'ha dato questo potere, caro Polo, se non quei voltagabbana coerenti con i loro ideali rivoluzionari? Che siano coerenti fino in fondo, la prossima non si candidino in elezioni per far parte delle istituzioni di uno Stato democratico, e vadano in piazza a fare la Rivoluzione. Quello è il loro posto. E basta dire che è colpa della legge elettorale, che al Senato avevamo pure perso...

Historia magistra vitae de niente, tra Turati e Bertinotti non c'è stato di mezzo un muro di Berlino... I Rossi di oggi sono uguali a un personaggio che ho studiato per la mia tesi, il capo della corrente intransigente di allora, Enrico Ferri. Non aveva proposte, ma si opponeva sempre, che si trattasse di suffragio universale o legge sulla tutela del lavoro minorile. C'era sempre qualche cavillo che gli faceva odiare il riformismo.
Alla fine diventò un fascista, insieme al suo caro amico "rivoluzionario romagnolo".

Ora torno a Turati, poraccio.

mercoledì 21 febbraio 2007

domande

Turigliatto e Rossi,

qual è l'utilità politica di un voto del genere?

che cosa si ottiene?

qual è il risultato(unica cosa che conta)?

non riesco a darmi una risposta

è evidente che non si può dare la fiducia a un governo se si boccia la sua politica estera.
non si può governare se non si hanno dei contenuti in base ai quali governare.
non si può mica dire "ti dò la fiducia, ma non approvo nulla del tuo operato"
eppure bisogna augurarsi che sia così.

a ver

Carnevale non è finito

Oggi sarebbe il mercoledì delle Ceneri, una giornata che a pensarci bene fa un po' impressione, come mi ha fatto notare la clau ieri, e come mi fece notare anche la frà molto tempo fa. Con questa giornata si dovrebbe chiudere il breve lasso di tempo in cui la gente impazzisce vestendosi nei modi più inimmaginabili, per esempio da "titoli di coda"(sempre la frà di sabato scorso, la regina delle maschere improponibili). Invece no, invece sabato 24 ci sarà la festa più importante del periodo, che non è la festa al craal, che non è quella di agraria, bensì il tradizionale appuntamento dei mascheramenti in quel di Canneto, che qualche anno fa fu teatro di uno dei travestimenti più azzeccati della storia: Giovanni nei panni del compagno Vladimir Ilic Uljanov, più conosciuto come Nicolaj Lenin. Il tema della serata di quest'anno dovrebbe far felice Trippa, visto che sarà "La strada", e in effetti anche la Chiara e Giovanni potranno farci entrare le loro multe ai semafori... Insomma, questa è una comunicazione di servizio, se non si era capito. Accorrete numerosi, l'invito è aperto un po' a chiunque, se magna (sì, gio, le "povere cucine") e se beve e se sta insieme, il tutto incorniciato dal paesaggio incantevole che c'è lì intorno. L'unica cosa che vi chiedo è di farmi sapere entro venerdi se venite, perchè non se beve a sbafo: ognuno dovrà partecipare con una quota di 5 euri, da versare in anticipo, possibilmente. Vabbè, uso privato di mezzo privato, no?
Orario: dalle 9 all'incirca ( almeno credo)

ps. vedete di non farvi prendere dal classico pregiudizio anti-cannetiano...

lunedì 19 febbraio 2007

Colonne sonore


Il primo post di questo diario virtuale è una scelta piuttosto inevitabile, il testo della canzone meravigliosa che dà il nome all'intera faccenda, che ascoltavo dalla calda voce di una cantante ai più - a me stessa - sconosciuta, (tale Amelia) mentre davo il via con estrema leggerezza all'operazione patti-blog. Una premessa forse è necessaria. La canzone in questione suonava da un cd intitolato "To Elliott From: Portland"che da qualche giorno è fisso nel lettore del mio micro-stereo violetto acquistato in fretta partendo per Barcellona. Si tratta del tributo a un cantautore geniale che ha avuto poco successo rispetto a quanto meritasse, Elliott Smith, che ultimamente sta conoscendo una stagione di grande riscoperta, di cui non potrà godere perchè ahimè si è ucciso. Io l'ho conosciuto grazie a un film di Gus Van Sant da me molto amato "Good Will Hunting", ma all'epoca non ho approfondito molto la sua conoscenza. Sarà per mancanza di risorse economiche a cui non potevo sopperire con Internet, sarà perchè ero in piena fissa per Stuart Murdoch e compagnia. Sta di fatto che grazie a un ragalo di Natale del tutto inaspettato ho potuto recuperarlo e innamorarmene. Rimane l'amarezza di scoprire che un tale genio abbia potuto pensare che il mondo avrebbe potuto fare a meno di lui. Io sono contenta invece che abbia fatto in tempo a tirare fuori la sua grande vena poetica e a regalarci chicche come questa e come "I better be quiet now" o "The ballad of big nothing" o "Miss Misery" per la quale ha vinto pure un Oscar, pensa un po'.

Appena mi arrivano i soldi del dottorato mi compro un suo cd. Credo che quei soldi finiranno prestissimo, ma si sa che l'astinenza porta all'eccesso...


Drink up, baby
stay up all night
with the things you could do,
you won't but you might
The potential you'll be
that you'll never see,
the promises that you'll only make.

Drink up with me now
and forget all about
the pressure of days
Do what I say
and I'll make you okay
and drive them away
the images stuck in your head
People you've been before
that you don't want around anymore
that push and shove and won't bend to your will
I'll keep them still

Drink up, baby
look at the stars
I'll kiss you again
between the bars
where I'm seeing you there
with your hands in the air
waiting to finally be caught

Drink up one more time
and I'll make you mine
keep you a part
deep in my heart
separate from the rest
where I like you the best
and keep the things you forgot.

The people you've been before
that you don't want around anymore
- that push and shove and won't bend to your will
I'll keep them still.

Incipit

Era nell'aria.
Dopo il proliferare di blog dei miei amici maschietti, si avvertiva qua e là un po' ovunque la necessità del blog al femminile per eccellenza, il patti-blog.
Ne parlò Gikkò in tempi non sospetti, lanciò l'idea concreta fra un limoncello e un rhum lo degli-ultimi-tempi-scintillante injenier Fochi e oramai non si poteva più procastinare il tanto atteso evento.
Durerà poco, già lo so, anche se con la tastiera del computer sono di solito prolissa, lo sanno tutti coloro che hanno avuto la sorte di ricevere una mia mail. Non so se avrò davvero qualcosa da dire, ma in fondo uno un blog mica lo apre per questo, no? o forse si....bah!Magari durerà... bisogna pur sempre sperimentare... del resto, come in tutte le cose, lo scopriremo solo vivendo.