venerdì 29 agosto 2008

Siuma!

Ok, vado a dire agli altri di scrivere e poi il mio blog è fermo a fine luglio. Ma devo dire che in agosto poche cose da blog sono successe, e poca voglia di commentare fatti di qualsiasi genere, complice la quasi totale mancanza di vacanze, eccetto 5 giorni in quel di Barcellona. Non che io debba scrivere per forza, ma a volte serve, uno si sfoga un pochetto. Fuori c'è un sole illusorio che fa pensare all'estate ancora in corso, ma che in realtà non scalda più di tanto nè scurisce la mia pelle abituata a ben altro caldo; un'estate senza Salento mi sembra dura da sopportare, tanto più che ho disertato 12 ore prima il tour con Pasqui e Fra; ora il rimpianto correlato ad un'invidia crescente mi obbliga a scrivere il capitolo della tesi entro brevissimo, che se l'avessi fatto a luglio non stavo qui a lamentarmi. Quindi reprimerò qualsiasi istinto adolescenziale da "è venerdi, bisogna uscire" o "è sabato, un giretto in centro è d'obbligo", e mi tufferò nel quadretto borghese della famiglia Rosselli (grazie al libro che mi ha regalato Tommi) e nelle polemiche e ripensamenti del secondogenito di Amelia Pincherle verso gli odiosi comunisti togliattiani. Non contando che dovrò scrivere cose che non penso, pena la revoca dell'incarico di tutor da parte del mio professore emerito. Ma voi lo sapevate che Rosselli era cugino di Moravia? sapevatelo, su rieducational channel.
In tutto ciò la mia soglia di tolleranza ed empatia verso le persone si abbassa paurosamente, e non so se esserne spaventata o alleggerita; alleggerita di ciò che le persone si aspettano maggiormente da me, esserci sempre, pronta a capire, a comprendere, a perdonare; la patti dolce, la patti che fa sentire tutti a loro agio, la patti che non sa rifiutare le proposte, che ha paura di perdere le persone care. Ecco, mi sono stufata di questa patti, è grave?
Normale, forse; persino salvifico; un po' come quando cancelli tutti i messaggi ricevuti da un ex, come quando ti si cancella la rubrica del telefono e vuoi solo recuperare chi ti cerca. Non ho più molto da dare, e mi terrò stretta quello che ho, pronta a difenderlo coi denti. Normale dopo un agosto così, mi sa. Trentanni, ospedale, delusioni, e nemmeno il mare cristallino della Baia Verde o de "l'infucaciucci". Per fortuna che c'è stato Siuma (chi sa sa) e la Chiara, che ho conosciuto la sua amica Laura, e Bingo Bongo, e l'Irene, che mi ha ospitato, che sa prendersi cura di me quando io non sono in grado di farlo, e la Dani con Jordi, e quel pezzo di terra che si chiama Barcellona. Che ogni volta che ci sbarco la odio, e tutte le volte che me ne volo via, inspiegabilmente, mi ritrovo di nuovo innamorata.