martedì 29 gennaio 2013

Notte

Come certe volte sia impossibile capire dove si sta andando e perchè.

Le cose succedono, ma quando le vivi, l'ansia non ti permette di godere. Non esiste il momento. Le volevi tanto, eri così felice nell'attesa, ma ora sta succedendo, e no, non te le meriti. Sai di non meritarti nulla.

Stai lì a pensare "non andrà bene, non sono abbastanza". Non sono mai abbastanza, qualsiasi cosa faccia. Non sono brava, non sono bella, non sono intelligente abbastanza, e se qualcuno non mi dà un voto allora non lo so, cosa sono. Aspetto quel voto, disperata, senza cercarlo davvero. E se non arriva, e se arriva ma è negativo, il baratro della certezza, della conferma.

Se arriva, invece, è fatto di una felicità piccola piccola, talmente aleatoria da non poter essere chiamata tale.

Circondarsi di amici che ti amino, non ti salverà da te stessa. Siamo sempre soli.

Dove stai andando?

Quanto sei stupida, vedi? Stupida.

sabato 10 novembre 2012

Do You Really Realize?




Ci sono canzoni che ti entrano dentro immediatamente. Non sai esattamente di cosa parlino, ma la loro grazia, la loro bellezza parla una lingua che non ha bisogno di "strumenti" per interpretarle e decodificarle.
Poi la curiosità fa il resto, e riesci anche a capire cosa le renda così straordinarie.

Canzoni così tutto il mondo dovrebbe conoscerle. Per questo ve la metto qui, così un qualsiasi avventore casuale del mio blog potrà conoscerla. Sarebbe meglio se partisse il player appena aperta la pagina, ma sono troppo libertaria per azionare un meccanismo del genere.

Pigiate play, guardate il video, leggete il testo.





Do You Realize - that you have the most beautiful face
Do You Realize - we're floating in space -
Do You Realize - that happiness makes you cry
Do You Realize - that everyone you know someday will die

And instead of saying all of your goodbyes - let them know
You realize that life goes fast
It's hard to make the good things last
You realize the sun don'-go down
It's just an illusion caused by the world spinning round

Do You Realize?
Do You Realize 
that everyone you know
Someday 
will die

And instead of saying all of your goodbyes - let them know
You realize that life goes fast
It's hard to make the good things last
You realize the sun don'-go down
It's just an illusion caused by the world spinning round

Do You Realize - that you have the most beautiful face
Do You Realize?

domenica 16 settembre 2012

Un giorno

Vorrei che tu mi riabbracciassi.
Vorrei che fossi un esercito di alberi.
Vorrei costruirmi una casa, un piccolo mondo in cui rifugiarmi quando è finita la giornata. E quella casa senza di te non esiste.
Vorrei che l'amore non facesse sempre così male.
Vorrei non aver voglia di comprare libri sulla psiche umana che non riesco a capire.
Vorrei non dover più analizzarti.
Vorrei non sentire più il bisogno di trovare i miei errori, le mie colpe.
Vorrei non sentire più il bisogno di un analista.
Vorrei solo passare del tempo con te.
Parlare.
Ridere.
Scambiarsi sostegno, stima, amore.
Vorrei che incontrarti sia una gioia, non un rischio.
Vorrei non piangere più per te.
Vorrei non sentirmi più acida.
Vorrei che tu potessi tirar fuori tutta la mia fiducia, tutta la mia dolcezza.
Vorrei che finalmente io non debba più desiderare che i miei desideri svaniscano.
Vorrei capirti.
Vorrei intuirti.
Vorrei essere la tua armonia.
Un punto fermo.
Vorrei essere forte.

Non succederà, lo so benissimo.
Ma non è facile far morire un desiderio, stupido, ingenuo e imprevedibile.
Quando pensavi fosse morto.
Quando eri convinta di averlo ucciso, perché è un desiderio inutile, ormai.
La mia razionalità che tutto sa e la mia femminilità che tutto sbaglia.

Un giorno questo cambierà.
Un giorno questo ciclo non si ripeterà.
Stop.
Un giorno.


http://grooveshark.com/s/Pi+Forte+Del+Fuoco/4yADdW?src=5

giovedì 13 settembre 2012

Città Immobile

Ci sono tre regole.

1. C'è sempre una vittima

2. Cerca di non essere tu

3. Non ti scordare la seconda regola.


Dedicato a tutti quegli uomini che non si pongono limiti a mietere vittime. Solo per il gusto di sentirsi amati da un'altra donna, per non sentirsi soli, perché da soli non ci sanno stare: una continua ricerca di conferme, di appartenenza.

Anche se l'unica donna che amano è proprio quella che non possono più avere. E lo sanno bene.

O forse, meglio dedicarla a tutte le donne che li incontrano.

mercoledì 8 agosto 2012

Stoccolma

Cuore della notte, quasi.
Oggi ho un pensiero ricorrente.
Il mio gatto, mai uscito di casa per sua scelta (se si può chiamare "scelta" la paura) da un po' di tempo tenta la fuga.
Io lo incentivo, lasciando spesso la porta di casa aperta, sperando di vederlo prendere coraggio mentre io mi affanno in qualsiasi altra faccenda. Insomma, lo ignoro.
Oggi non solo ha varcato la soglia, ma non si è fermato come fa di solito accucciato allo zerbino - al massimo annusa lo zerbino dei vicini - ma è arrivato a scendere tutta la prima rampa delle scale che portano al portone del palazzo.
Per approvarlo, ho deciso di uscire di casa e di chiudere la porta.
A quel punto lui è tornato indietro. La porta chiusa non poteva reggerla. Si è messo a implorare affinchè la riaprissi.

Esco. La mia amica è intelligente. Decisamente sopra la media. Infatti è un personaggio un po' al limite tra normalità e follia. I personaggi che io amo maggiormente, con cui mi sento più a mio agio.
Dice una cosa. "Dobbiamo mantenere una riserva di energia pronta da usare per rifarci una vita senza i nostri amici, senza i nostri affetti di sempre. Le persone eccessivamente affettuose con i loro cari si comportano in questo modo perchè non sanno uscire dalla loro casa. Apparentemente hanno un equilibrio, ma è come se non vivessero. Non si chiedono cosa c'è fuori perchè non sanno chi sono".

E' così dolce essere prigionieri.

mercoledì 1 agosto 2012

Satellite of Love

Della serie, canzoni della vita.

Sono un tipo solitario. Faccio fatica a condividere la mia vita con qualcuno. La mia idea di amore è questa: SATELLITI. Non funziona mai, quasi mai. Almeno, finora non ha mai funzionato.
Telefonate tutti i giorni. Sentirsi ogni attimo. Raccontarsi ogni cosa. Rendere conto. Dormire insieme, ma soprattutto, svegliarsi insieme. E le imperfezioni, beh, io le odio. Le odio di me stessa, figuriamoci mostrarle agli altri. Anzi, all'altro. L'uomo per cui ho perso la testa. L'uomo dalle cui labbra pendo. Come può essere possibile?

Ho paura che questa mia solitudine possa cronicizzarsi. Ma sono così.
Ho imparato che anche quando mi sono innamorata perdutamente, beh, è stato anche peggio. Quando sembrava che avessi trovato il compagno perfetto, ecco, starci insieme ha rovinato tutto. Prima, da amanti, da satelliti, andava tutto bene. Perchè non funziona che due sono perfetti insieme prima di provare a stare insieme davvero. Ma questo è un altro post, che intitolerò "2+2=5".

Allora, quando mi innamoro, e sono una che lo capisce subito talmente è raro l'evento, la prendo un po' alla larga. Vediamo se per lui è lo stesso. Non chiedo niente, mai. Non dico mai "voglio stare con te", men che meno "sono innamorata di te". Sento solo molta voglia di passare del tempo con lui, e spero sia così anche per lui, liberamente, ma non spero più - come facevo tempo fa - che sia qualcosa di intellettuale ad unirci. Spero solo sia alchimia. Che non so bene cosa voglia dire, ma mi  dà l'idea di un composto chimico che mescola insieme elementi che finchè non si mescolano, ecco, non si sa. Anche questo però fa parte del prossimo post "2+2=5".

Solo che, ecco, io vorrei averti qui con me ma senza stringere. Stare bene con te, senza che nessuno dei due sia costretto. Questa idea malsana che due s'incontrino liberamente senza decidere davvero di volere stare insieme. Sciocca di nuovo. Testarda. E anche un po' vigliacca.




sabato 21 luglio 2012

The Jack Of Hearts



La notte a parlare. Lei disse "Io non voglio sposarmi, non voglio figli, io non sarò mai una fidanzatina o una moglie. Lui vuole questo. Io lo amo, ma non posso stare con lui".

Queste parole la colpirono. Quanto era poco padrona del suo destino, lei. Lei era solo una piccola piuma nel vento. Pensò "non voglio più essere confusa e felice". Nessuna carta dal mazzo, nessun fante di cuori. Le disse:  "Lo amo, ma non posso essere quello che non sono. E l'amore non vince quasi mai su questo".

E poi, quanti stupidi film, quante stupide canzoni. Riprendiamoci almeno la cultura, quella vera, quella che descrive la nostra complessità. Non ci sono finali in rosa o promesse solenni. L'amore è altra cosa.