mercoledì 1 agosto 2012

Satellite of Love

Della serie, canzoni della vita.

Sono un tipo solitario. Faccio fatica a condividere la mia vita con qualcuno. La mia idea di amore è questa: SATELLITI. Non funziona mai, quasi mai. Almeno, finora non ha mai funzionato.
Telefonate tutti i giorni. Sentirsi ogni attimo. Raccontarsi ogni cosa. Rendere conto. Dormire insieme, ma soprattutto, svegliarsi insieme. E le imperfezioni, beh, io le odio. Le odio di me stessa, figuriamoci mostrarle agli altri. Anzi, all'altro. L'uomo per cui ho perso la testa. L'uomo dalle cui labbra pendo. Come può essere possibile?

Ho paura che questa mia solitudine possa cronicizzarsi. Ma sono così.
Ho imparato che anche quando mi sono innamorata perdutamente, beh, è stato anche peggio. Quando sembrava che avessi trovato il compagno perfetto, ecco, starci insieme ha rovinato tutto. Prima, da amanti, da satelliti, andava tutto bene. Perchè non funziona che due sono perfetti insieme prima di provare a stare insieme davvero. Ma questo è un altro post, che intitolerò "2+2=5".

Allora, quando mi innamoro, e sono una che lo capisce subito talmente è raro l'evento, la prendo un po' alla larga. Vediamo se per lui è lo stesso. Non chiedo niente, mai. Non dico mai "voglio stare con te", men che meno "sono innamorata di te". Sento solo molta voglia di passare del tempo con lui, e spero sia così anche per lui, liberamente, ma non spero più - come facevo tempo fa - che sia qualcosa di intellettuale ad unirci. Spero solo sia alchimia. Che non so bene cosa voglia dire, ma mi  dà l'idea di un composto chimico che mescola insieme elementi che finchè non si mescolano, ecco, non si sa. Anche questo però fa parte del prossimo post "2+2=5".

Solo che, ecco, io vorrei averti qui con me ma senza stringere. Stare bene con te, senza che nessuno dei due sia costretto. Questa idea malsana che due s'incontrino liberamente senza decidere davvero di volere stare insieme. Sciocca di nuovo. Testarda. E anche un po' vigliacca.




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